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Novembre

Lettera di novembre                          Saronno 20 novembre 2009

 

Cari soci ed amici simpatizzanti,                                                                                                         

ci stiamo inoltrando nel tempo di avvento, periodo dell’anno liturgico che, in un clima di attesa, è capace di farci pregustare il nostro futuro incontro finale con Gesù.

E’ un tempo propizio anche per esprimere il nostro desiderio di prenderci cura dei nostri fratelli, imparando a servirli.     

Per quanto riguarda l’Associazione Sposa di Sion, abbiamo in programma diverse iniziative per il  prossimo futuro.

Questo cammino ci ha portato a vivere esperienze indimenticabili. Ve ne vorrei raccontare una,  vissuta di recente insieme ad altri due nostri soci dell’Emilia Romagna.

Roberto e Marco erano stati invitati, per questioni di lavoro, a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita e, come spesso fanno, mi hanno chiesto se volevo andare con loro.

Ho sempre rifiutato simili inviti ma, questa volta, ho inspiegabilmente accettato, meravigliando anche me stesso, visto le  grosse difficoltà che ho persino a prendere l’aereo!

Non capivo il senso di  questa mia decisione, ma una forza interiore mi spingeva in quella direzione … e alla fine ha prevalso, donandomi l’esperienza più bella da quando abbiamo  iniziato il cammino al servizio di Maria ‘Sposa della famiglia’.

Mentre ero in preghiera la Vergine santa mi disse: “Và e vedrai come l’amore di Dio può trasformare il cuore delle persone.”

Sarebbe troppo lungo raccontare  tutto ora; mi limito ai punti salienti, rinviando a più avanti,  un racconto dettagliato del viaggio.

L’albergo ove alloggiavamo a Riyad, era proprio di fronte a una moschea e il mio primo desiderio era di visitarla ma  ci fu risposto molto chiaramente che non era possibile.

Eppure, Maria mi stava facendo comprendere l’importanza di pregare in quei luoghi, facendo l’atto di consacrazione delle terre e dei popoli dei figli di Abramo … ma fu tutto  inutile: da stranieri, non musulmani, nella moschea non sembrava proprio possibile entrare! Così abbiamo deciso di recitare l’atto di consacrazione in albergo.

Nel frattempo, con la persona incaricata di farci da guida, un musulmano locale, si aprì un dialogo sulla figura di Maria: ci parlò della fede dei musulmani nella madre del profeta Gesù, nella sua perenne verginità e nella sua assunzione al cielo … Tutto ciò mi meravigliò assai, visto che ormai molti cristiani fanno fatica a credere a queste verità di fede.

Ma fu un altro il  punto che veramente mi sconvolse: la fede musulmana in Maria, ci offrì l’occasione, per tutta la durata del nostro soggiorno in terra di Arabia, di approfondire la figura di Gesù e, con molto tatto, anche l’esperienza delle apparizioni di Maria, la ‘Sposa della famiglia’, a Mazzo di Rho. Tanto più che questo argomento riguarda direttamente il mondo musulmano, avendo Maria dichiarato di essere la ‘Madre dei figli di Abramo e delle loro nazioni’. Per ciò regalammo all’amico musulmano un rosario con l’immagine di Maria ‘Sposa della famiglia’ e, visto il suo interesse, gli abbiamo anche promesso di spedirgli, tradotti in inglese, i messaggi di Maria a Mazzo di Rho.

Tuttavia, nel mio cuore, c’era sempre il desiderio di poter fare la preghiera di consacrazione in uno di quei luoghi pubblici e solenni di preghiera musulmana, secondo le indicazioni e il segno datomi da Maria. Infatti, dopo aver scattato, di sera, una foto panoramica sulla città di Riyad dall’alto della torre del ristorante in cui, sdraiati a terra sui cuscini, alla maniera araba, stavamo cenando, il giorno seguente mi accorsi che sulla foto della città si era materializzata, l’immagine di un enorme anello luminoso, al cui centro si nota la cupola di una grande moschea che ricorda quella di Omar a Gerusalemme.

Il segno era assai chiaro: nel nostro cammino comunitario l’anello d’oro del rosario è il simbolo della nostra consacrazione a Maria! Dunque, ora, rappresentava il segno della volontà divina di consacrazione della città capitale della nazione araba, secondo la richiesta rivolta da Maria ai responsabili della Chiesa cattolica.  Ma, nonostante tutte queste indicazioni, ogni tentativo di avvicinarci ad una moschea falliva inesorabilmente. Così giunse il giorno della partenza. Mentre la nostra guida ci veniva a prendere per portarci in aeroporto, salito in macchina, mi chiedevo perchè la Vergine santa mi avesse indicato di fare una cosa tanto importante quanto, praticamente, impossibile da realizzare!

Comunque fosse, ormai non c’era più tempo … e così mi misi a pregare recitando, interiormente, proprio quella preghiera di consacrazione. Mentre correvamo verso l’aeroporto passammo davanti a una grande moschea. Stranamente l’autista fermò la macchina e ci disse di aspettare. Tornò, di li a poco, e ci disse che potevamo entrare nella grande Moschea!  Sbalordito da questa improvvisa e imprevista opportunità, gli chiesi se, una volta dentro, vi avremmo potuto pregare, ci disse di sì. Entrati, dopo esserci tolte le scarpe in segno di riconoscimento che ci troviamo al cospetto dell’unico Dio, ci siamo inginocchiati tutti e tre, insieme all’amico musulmano e tutti assieme abbiamo pregato, recitando proprio quell’atto di consacrazione delle terre e delle nazioni dei figli di Abramo. Uscendo sentii una gioia immensa e, finalmente, capii il senso di quell’insolito  viaggio.

Dopo di ciò, l’amico musulmano che in quei giorni non aveva cessato di scrutarmi con attenzione, incuriosito da questo strano cristiano, intimo confidente di Maryam, la Madre del profeta Gesù, mi accompagnò in un negozio e mi volle, a tutti i costi, regalare una preziosa veste bianca saudita, una di quelle che, secondo la tradizione locale, portano solo personaggi particolarmente autorevoli  e stimati.

Che dire di tutto ciò? C’è da sorridere divertiti! Come messaggero della ‘Vergine Sposa della famiglia, Madre dei figli di Abramo e delle loro nazioni’ sono stato accolto meglio dai musulmani di Riyad che da tanti cristiani scettici, cocciuti e, per principio, disinteressati verso ogni possibile esperienza  soprannaturale, in nome di una visione moderna e disincantata della fede. Un atteggiamento spirituale razionalistico in cui non c’è più spazio per apparizioni, visioni spirituali, profezie, angeli, spiriti, anime del purgatorio, demoni e qualsiasi altra manifestazione soprannaturale….

In realtà quanto raccontato, è solo una minima parte di ciò che è accaduto in quelle afose giornate saudite, ma, credo, sia sufficiente per farci capire, secondo le parole di Maria: “come l’amore di Dio possa toccare e trasformare il cuore delle persone”, e come sia importante, per il futuro dell’umanità, pregare affinchè possa avvenire, pubblicamente, ad opera del Papa, in comunione con tutti i vescovi della terra, quella solenne consacrazione delle nazioni mediorientali richiesta in questo tempo dalla Vergine ‘Sposa della famiglia’.

                     

                                   Un saluto a tutti.                          Giulio Ancona