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La Vergine della moschea

Messaggio per la Chiesa - 11 novembre 2009

Caro figlio,
a me devoto e fedele alla voce del Pastore eccellente. In quest'epoca, in cui l'umanità sprofonda sempre più nell'abisso di una spiritualità deviante, egli fa sentire la sua voce, per far sì che il suo Sangue sparso abbia il grande valore di ridare forza e vigore all'umanità, affinché il proposito di Dio di salvare l'umanità possa trovare il suo pieno adempimento. Tu va' dai preti e dì loro:
“Consacrate le terre dei figli di Abramo al mio Cuore Immacolato e io le potrò offrire a Dio, affinché si affretti l'adempimento dell'antica Promessa fatta al grande padre e si possa realizzare, tramite il Seme promesso [mio Figlio] la benedizione e la salvezza di tutte le genti, inclusi i figli primogeniti di tale benedizione.
Io sto per completare il mio compito nella Chiesa di mio Figlio, di cui sono Sposa e Madre: ho parlato alla parrocchia del luogo dove i miei piedi si sono posati, ho parlato all'intera Chiesa, ho parlato all'umanità.
Ora si attendono i frutti che devono emergere da questa mia venuta a beneficio di tutta l'umanità. Io mi manifesterò per l'ultima volta e dirò quello che Dio ha stabilito di fare. Mi manifesterò in quel luogo dove Dio promise ad Abramo che tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette e, allora, tutto ciò che è stato predetto dalle Scritture avrà il suo pieno adempimento”.
In quanto a te, figlio mio, non preoccuparti se non mi vedrai più su questa terra: io sarò al tuo fianco e nel tuo cuore, e ti seguirò e ispirerò quello che sarà il tuo cammino, in parte da te già conosciuto, verso la meta finale: l'abbraccio con mio Figlio. I santi Spiriti saranno sempre davanti a te e tracceranno il tuo cammino.
Ora va' dove devi pregare e fare la consacrazione al mio cuore [Gerusalemme], in attesa che tutta la santa Chiesa di mio Figlio un giorno possa rendersi conto della sua importanza per dare all'umanità un'era di pace. Là, dove i tre fiumi sorgono e poi si dividono, per poi riunirsi, io ti aspetterò per darti l'ultimo saluto e là ti porterò la benedizione di mio Figlio. Io sono la Sposa della Famiglia.

 


 

Questo messaggio fu trasmesso a Giulio in occasione del viaggio in Arabia Saudita con Roberto e Marco nel novembre 2009.
La Santa Vergine apparve dapprima verso le 5.45 del mattino mentre, dall’alto del minareto antistante l’albergo nel centro di Riyad in cui Giulio alloggiava, il muezzin stava recitando l’invito alla prima preghiera del giorno. Maria indossava un abito bianco, non quello di Sposa, con uno scialle sul capo. Era come sospesa in aria, a circa metà del minareto, in ginocchio, in atteggiamento di preghiera.
Verso le 7.00 del mattino si manifestò nuovamente; questa volta nella camera di albergo di Giulio, spiegando così il senso della sua presenza accanto alla moschea: “Le preghiere dei fedeli musulmani passano attraverso di me per giungere a Dio”.
Ma cosa significa un’apparizione di Maria in preghiera, a mezz’aria, di fianco a una moschea, seguita da una simile frase?
La sua posizione sospesa a mezz'aria sembrerebbe indicare il suo ruolo di tramite “tra cielo e terra” mediante la preghiera di intercessione; in questo caso, il suo ruolo di tramite tra i fedeli musulmani e Dio. La frase pronunciata da Maria sembrerebbe confermare questa interpretazione. Poi, la Santa Vergine ha comunicato a Giulio il presente messaggio per la Chiesa. In esso si ribadisce l’importanza della Consacrazione del Medio Oriente, ma con l’aggiunta di due nuove motivazioni: “Consacrate le terre dei figli di Abramo al mio Cuore Immacolato e io le potrò offrire a Dio, affinché si affretti l’adempimento dell’antica Promessa fatta al grande padre [Abramo] e si possa realizzare, tramite il Seme promesso [Gesù] la benedizione e la salvezza di tutte le genti”.
Secondo Maria, la Consacrazione dei popoli e delle terre mediorientali le “consente di offrire” queste popolazioni e queste terre a Dio, “affrettando” l’adempimento dell’antica Promessa fatta ad Abramo.
Ciò significa che, attualmente, c’è qualcosa che impedisce l’offerta di queste nazioni e di queste terre a Dio e, di conseguenza, blocca l’adempimento della Promessa fatta ad Abramo, frenando pure l’avanzamento del piano di salvezza di Dio. Che cos'è questo impedimento? La spiegazione della Vergine è che sulla “Terra Santa” del Medio Oriente, culla dei figli d’Israele, dei cristiani e dei fedeli musulmani, il demonio ha “posto il suo trono”. Ciò è comprensibile: è una consuetudine, da parte del demonio, cercare di impadronirsi delle cose sante di Dio. Stando così le cose, però, come potrebbe questa “Terra Santa” essere offerta a Dio finché permane in questo stato di contaminazione spirituale? La Consacrazione del Medio Oriente che il Santo Padre dovrebbe fare, in comunione con tutta la Chiesa e insieme ad una rappresentanza della comunità ebraica e di quella musulmana, serve proprio a purificare queste terre dalla presenza del demonio, trasformandole in “un’offerta a Dio gradita”. Dopo di che, in base alla “buona notizia” annunciata da Maria, le nazioni potranno gustare i frutti della benedizione promessa ad Abramo e un’era di pace.

L’abbraccio tra papa Francesco, il rabbino Abraham Skorka e il musulmano Omar Ahmed Abboud


IL VIAGGIO A RIYAD -
La testimonianza di Giulio

Roberto e Marco erano stati invitati per questioni di lavoro a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, e, come spesso fanno, mi hanno chiesto se volevo andare con loro. Ho sempre rifiutato simili inviti ma, questa volta, ho inspiegabilmente accettato, meravigliando anche me stesso, visto le grosse difficoltà che ho persino a prendere l’aereo! Non capivo il senso di questa mia decisione ma una forza interiore mi spingeva in quella direzione… e alla fine ha prevalso, donandomi l’esperienza più bella che ho vissuto da quando abbiamo iniziato il cammino al servizio di Maria Sposa della Famiglia. Mentre ero in preghiera, la Vergine santa mi disse: “Và e vedrai come l’amore di Dio può trasformare il cuore delle persone”. Sarebbe troppo lungo raccontare tutto... mi limito ai punti salienti. L’albergo ove alloggiavamo a Riyad era proprio di fronte a una moschea e il mio primo desiderio era di visitarla, ma ci fu risposto molto chiaramente che non era possibile. Eppure Maria mi stava facendo comprendere l’importanza di pregare in quei luoghi facendo l’Atto di Consacrazione dei figli di Abramo e delle terre e nazioni mediorientali, ma fu tutto inutile: da stranieri, non musulmani, nella moschea non sembrava proprio possibile entrare! Così abbiamo deciso di recitare l’Atto di Consacrazione in albergo. Nel frattempo, con la persona incaricata di farci da guida, un musulmano locale, si aprì un dialogo sulla figura di Maria: ci parlò della fede dei musulmani nella Madre del profeta Gesù, nella sua perenne verginità e nella sua assunzione al cielo. Tutto ciò mi meravigliò assai visto che ormai molti cristiani fanno fatica a credere a queste verità di fede. Ma fu un altro il punto che veramente mi sconvolse: la fede dei musulmani in Maria ci offrì l’occasione, per tutta la durata del nostro soggiorno in terra di Arabia, di approfondire la figura di Gesù e, con molto tatto, anche l’esperienza delle apparizioni di Maria Sposa della Famiglia a Mazzo di Rho. Tanto più che questo argomento riguarda direttamente il mondo musulmano, avendo Maria dichiarato di essere la “Madre dei figli di Abramo e delle loro nazioni”. Perciò regalammo all'amico musulmano un Rosario con l’immagine di Maria Sposa della Famiglia e, visto il suo interesse, promettemmo anche di spedirgli i messaggi di Mazzo tradotti in inglese. Tuttavia, nel mio cuore, c’era sempre il desiderio di poter fare la Preghiera di Consacrazione in uno di quei luoghi pubblici e solenni di preghiera musulmana, secondo le indicazioni e il segno datomi da Maria. Infatti, una sera scattammo una foto panoramica sulla città di Riyad, dall'alto della torre del ristorante in cui, sdraiati a terra sui cuscini alla maniera araba, stavamo cenando. Il giorno seguente mi accorsi che sulla foto della città si era materializzata l’immagine di un enorme anello luminoso, al cui centro si nota la cupola di una grande moschea che ricorda quella di Omar a Gerusalemme.

Foto notturna di Riyad col particolare dell’anello luminoso

Il segno era assai chiaro: nel nostro cammino comunitario l’anello d’oro del Rosario è un simbolo della nostra consacrazione a Maria. Dunque rappresentava il segno della volontà divina di consacrare la città capitale della nazione araba, secondo la richiesta rivolta da Maria ai responsabili della Chiesa cattolica. Nonostante tutte queste indicazioni, però, ogni tentativo di avvicinarci ad una moschea falliva inesorabilmente. Così giunse il giorno della partenza. Mentre la nostra guida ci veniva a prendere per portarci in aeroporto, salito in macchina, mi chiedevo perché la Vergine santa mi avesse indicato di fare una cosa tanto importante quanto, praticamente, impossibile da realizzare! Comunque fosse, ormai non c’era più tempo e così mi misi a pregare recitando, interiormente, proprio quella Preghiera di Consacrazione. Mentre correvamo verso l’aeroporto passammo davanti a una grande moschea. Stranamente l’autista fermò la macchina e ci disse di aspettare. Tornò di lì a poco e ci disse che potevamo entrare nella grande Moschea. Sbalordito da questa improvvisa e imprevista opportunità, gli chiesi se, una volta dentro, vi avremmo potuto pregare; ci disse di sì. Entrati, dopo esserci tolti le scarpe in segno di riconoscimento che ci troviamo al cospetto dell’unico Dio, ci siamo inginocchiati tutti e tre insieme all'amico musulmano e tutti assieme abbiamo pregato, recitando proprio quell'Atto di Consacrazione delle terre e delle nazioni dei figli di Abramo. Uscendo sentii una gioia immensa e finalmente capii il senso di quell'insolito viaggio. Dopo di ciò, l’amico musulmano che in quei giorni non aveva cessato di scrutarmi con attenzione, incuriosito da questo strano cristiano intimo confidente di Maryam, la Madre del profeta Gesù, mi accompagnò in un negozio e mi volle a tutti i costi regalare una preziosa veste bianca saudita, una di quelle che, secondo la tradizione locale, portano solo personaggi particolarmente autorevoli e stimati. Che dire di tutto ciò? C’è da sorridere divertiti! Come messaggero della Vergine Sposa della Famiglia, “Madre dei figli di Abramo e delle loro nazioni”, sono stato accolto meglio dai musulmani di Riyad che da tanti cristiani scettici, cocciuti e, per principio, disinteressati verso ogni possibile esperienza soprannaturale in nome di una visione moderna della fede. In realtà, quanto raccontato è solo una minima parte di ciò che è accaduto in quelle afose giornate saudite, ma credo sia sufficiente per farci capire, secondo le parole di Maria, “come l’amore di Dio possa toccare e trasformare il cuore delle persone” e come sia importante, per il futuro dell’umanità, pregare affinché possa avvenire, pubblicamente ad opera del papa, in comunione con tutti i vescovi della terra, la solenne Consacrazione delle nazioni mediorientali richiesta in questo tempo dalla Sposa della Famiglia.