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Quando il cielo si tingerà di rosso

Messaggio per la Chiesa: senza Dio è morte sicura! - 5 aprile 2006

Cari figli,
io sono la Sposa della Famiglia e Madre di tutta l'umanità. La mia presenza sulla terra è per aiutarvi a divulgare il regno di mio Figlio e far conoscere il valore del suo Sangue. È giunto il tempo di sfoderare le nostre spade e di scendere nel campo di battaglia contro Satana e i suoi demoni che vogliono portare l'umanità all'autodistruzione, ma ciò verrà impedito dal Sangue prezioso di mio Figlio.
Il mondo conosce il nome di Gesù, ma conosce poco il valore del suo Sangue e non crede pienamente alla sua presenza nella santa Eucaristia. Ora vi esorto a usare la spada dello Spirito per difendere e convertire il cuore delle persone: la preghiera, la santa Eucaristia, la recita del santo Rosario, la meditazione della Rivelazione sono armi infallibili e contro di esse nulla può Satana e la sua sconfitta è sicura.
Ma, ora, sull'umanità incombe un grande castigo che Dio porterà proprio per impedire a Satana di realizzare i suoi propositi; l'umanità deve riconoscere che senza Dio è morte sicura!
Aiutate e convertite il cuore di tante persone, tale azione fermerà il braccio di Dio. Vi invito ad unirvi a me nella recita del santo Rosario, insieme possiamo incatenare il mondo; sì, lo possiamo incatenare con la catena del santo Rosario: ogni cuore che si converte è un anello che si unisce a questa catena. Attraverso questi misteri di salvezza possiamo ancora una volta intercedere presso Dio e presso mio Figlio, per impedire quel grande castigo che sta per sconvolgere il mondo. Possiamo fermarlo! Usciamo dal letargo spirituale e proclamiamo al mondo la buona novella predicata da mio Figlio; non vergognatevi di essere seguaci di Gesù, fatelo con la parola, ma soprattutto con il vostro comportamento.
Ogni 2 del mese è un giorno a me caro; consacrate al mio Cuore Immacolato voi e tutte le cose che avete e rendete visibile al mondo la vostra fede. Ogni 2 del mese fate pendere dalle vostre corone la croce salvifica di mio Figlio; pregate pubblicamente il santo Rosario, nelle strade, nelle piazze, fate vedere pubblicamente che siete a me consacrati e che siete testimoni coraggiosi, e io vi prometto che in quel giorno nessuna cosa potrà ferirvi.
Consacrate al mio Cuore Immacolato le nazioni eredi della Promessa di Abramo: là dove sorgono i tre grandi fiumi, là dove si dividono e dove si riuniscono, non questa generazione, non nella prossima, ma a metà della terza generazione, saranno consacrate al mio Cuore Immacolato, ma tutto ciò accadrà dopo che tanti figli di Dio avranno versato il proprio sangue.
Fermate la mano che per la seconda volta colpirà il Santo Padre; se non sarà fermata la mano assassina, il mio cuore sarà squarciato. Accadrà questo quando tutto il mondo sarà in festa in onore del mio cuore. Pregate perché anche questa volta ciò non accada, perché sarebbe una vittoria per Satana e il suo esercito.
Venite in questo luogo il 2 di ogni mese, portate le famiglie bisognose e non solo, portate anche i vostri malati e io, come già faccio, elargirò tante grazie.
Molti segni in futuro accompagneranno questo luogo, ma ora desidero la conversione dei vostri cuori.
Pregate e trasformate la vostra vita, unite le famiglie e sostenete chi è caduto; predicate che Gesù è l'unica salvezza in grado di liberare l'umanità dalle sue infermità. Pregate, pregate, pregate per la pace nel mondo, perché tanti figli aspettano di essere toccati nel loro cuore, fate penitenze e invocate la clemenza di Dio.
Se l'umanità resterà indifferente a tutti i mezzi che Dio sta dando per la salvezza del mondo, allora nulla si potrà fare e il braccio di Dio colpirà pesantemente: quando il cielo si tingerà di rosso e ogni cosa sulla terra si colorerà, sappiate che il castigo di Dio è vicino e allora non vi resterà che rifugiarvi sotto il mio manto e, forse, io vi potrò proteggere. Ma tutto si può trasformare col vostro impegno; unitevi alla battaglia spirituale, io sarò a capo di questo esercito la cui arma sarà quella espressa dalla Parola di mio Figlio: l'amore.

 


 

Questo sesto messaggio di Maria fu comunicato a Giulio in occasione dell’apparizione avvenuta nella chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo nella veglia di preghiera tra il 5 e il 6 aprile 2006; presenti a questa veglia anche alcuni preti di Rho.

L'attentato del 13 maggio 1981 a papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma

È il messaggio in cui si annuncia il grave rischio di attentato a papa Benedetto XVI e in cui, per la prima volta, si introduce un tema che in seguito ricorrerà spesso: l'importanza di consacrare le nazioni primogenite di Abramo al fine di scongiurare l'incombente castigo di Dio sull'umanità rimasta sorda e indifferente al suo appello alla conversione. All'inizio del messaggio Maria si presenta con due titoli che la identificano come Sposa della Famiglia e Madre dell’umanità, mettendo subito in chiaro il motivo della sua presenza sulla terra: la divulgazione del regno di Cristo e del valore del suo Sangue. Si tratta di due temi centrali del cristianesimo, che risalgono alla primissima predicazione di Gesù: “il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).
L’avvento del regno di Dio, preannunciato dai profeti e atteso da Israele, è il centro della predicazione messianica di Gesù, il cuore del suo Vangelo. Non è più una promessa per il futuro perché “oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udito” (Lc 4,21).
Il regno di Dio, già presente nella persona e nell'opera di Gesù, trova nella sconfitta di Satana (“se io scaccio i demoni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio” - Mt 12,28), e nella definitiva “raccolta del popolo di Dio” i segni più eloquenti della sua presenza nel mondo. Riprendendo questo tema, Maria ci riporta alle origini della predicazione di Gesù, quando tutto è iniziato, affinché anche la Chiesa, che di questo regno rappresenta la primizia, possa riacquistare quella forza di testimonianza e di annuncio che aveva nell'epoca apostolica. La cristianità ha bisogno di riscoprire la forza dell’annuncio del regno proclamato da Gesù.
Sapientemente la Chiesa ha riproposto ai fedeli la riflessione su questo tema fondamentale nella preghiera del Rosario col terzo mistero della luce: “la proclamazione del regno di Dio”.
Questo tema, nella prospettiva di Maria, è immediatamente seguito da quello del “valore del Sangue di Gesù”: “Satana e i suoi demoni vogliono portare l’umanità all'autodistruzione, ma ciò verrà impedito dal Sangue prezioso di mio Figlio. Il mondo conosce il nome di Gesù, ma conosce poco il valore del suo Sangue e non crede pienamente alla sua presenza nella santa Eucaristia”.
Il tema del sangue fu certamente uno degli argomenti più scandalosi della predicazione di Gesù. Per rendersene conto bisogna ricordare il “divieto del sangue” presente in tutta la Bibbia.
Dopo il diluvio Dio permette all'umanità di cibarsi di carne animale; è una concessione motivata dalla decisione di tollerare quest’umanità “dal cuore incline al male fin dall'adolescenza” (Gen 8,21), che non riesce più a vivere secondo il progetto originario di Dio. L’uomo potrà cibarsi dell’animale ma non prima di averne fatto fuoriuscire tutto il sangue, perché “il sangue è la vita” (Gen 9,4) e la vita appartiene solo a Dio: “del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello” (Gen 9,5).
Questo divieto del sangue venne riconfermato agli inizi della Chiesa nel cosiddetto “concilio di Gerusalemme”. In esso gli apostoli non imposero ai cristiani provenienti dalle nazioni, cioè di origine non giudaica, il segno della circoncisione ma, unicamente, di astenersi “dagli animali soffocati e dal sangue” (At 15,20.29; 21,25).
Si tratta dunque di un divieto che attraversa tutta la storia biblica e ancora oggi viene osservato da milioni di ebrei e musulmani, mentre è caduto in disuso presso i cristiani. Segnati profondamente da questo “divieto del sangue”, possiamo immaginare lo sgomento dei discepoli quando, un bel giorno, udirono Gesù affermare: “Se non bevete il sangue del Figlio dell’uomo, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Gv 6,53-55). Molti dei discepoli di Gesù, dopo questo discorso nella sinagoga di Cafàrnao, gli dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?” e “Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui” (Gv 6,60.66). Incomprensione e scandalo all’epoca di Gesù, incomprensione e incredulità anche oggi se, dopo duemila anni di cristianesimo, Maria dice: “Il mondo conosce il nome di Gesù, ma conosce poco il valore del suo Sangue e non crede pienamente alla sua presenza nella santa Eucaristia”. Eppure Gesù è stato chiaro nel mostrare come il Nuovo Patto tra Dio e l’umanità, da lui istituito nella sua ultima Cena pasquale a Gerusalemme, sarebbe stato sancito proprio nel suo Sangue: “Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro dicendo: bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati” (Mt 26,27-29). Gli ebrei attendevano che il Messia portasse la salvezza, ma su come intendere questa salvezza esistevano diversi punti di vista. Nella visione di Gesù, i mali e la rovina d’Israele e dell’umanità erano la conseguenza dei loro peccati, per cui la salvezza era possibile solo per mezzo di un radicale “atto di remissione dei peccati”, ottenibile solo mediante un sacrificio di portata universale, offerto una volta per tutte da una vittima perfetta e senza macchia. Se Gesù decise volontariamente di consegnarsi alla morte, spargendo il proprio Sangue sulla croce nel sacrificio di espiazione della Nuova Alleanza, è perché aveva chiaro che l’unica vittima sacrificale adatta a prendere su di sé i peccati del mondo era lui (Gv 1,29). Solo il suo Sangue versato per amore, in remissione dei peccati d’Israele e dell’umanità, poteva raggiungere un simile obiettivo. Da ciò scaturisce il grande valore del suo Sangue, tema centrale della fede cristiana su cui la Vergine ci invita spesso a meditare. “Sangue prezioso” che, secondo la Lettera agli Ebrei, ha riaperto all’umanità l’accesso al santuario celeste: “Cristo entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? Per questo è mediatore di una alleanza nuova” (Eb 9,11-15). Perciò “fratelli abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi” (Eb 10,19-20).
Accogliendo l’invito di Maria, possiamo continuare a meditare sul valore del Sangue di Gesù, soprattutto in questi tempi in cui tanti cristiani in Medio Oriente e in Africa stanno testimoniando col sangue il valore della loro fede in Cristo. La Vergine ci esorta a non essere indifferenti al martirio di questi nostri fratelli; così facendo ignoriamo e calpestiamo il sangue di questi martiri così prezioso agli occhi di Dio:
Non potete essere in pace, non potete in questo tempo di riflessione sul valore del Sangue di mio Figlio ignorare l’ottavo Voto: là dove il Sangue di mio Figlio sta per invadere e risanare quelle terre, vi chiedo di prendere su di voi la croce di tanti che non riescono più a portarla!”.
(Sul significato dell’ottavo Voto, vd. il messaggio dell’ 1 marzo 2015 e la relativa Preghiera riportata in Appendice).