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Il trionfo della Sposa

Messaggio per l'Associazione Sposa di Sion - 6 dicembre 2007

Io sono la Sposa della Famiglia,
avete aperto un'altra ferita sulla testa del Serpente posto sotto i miei piedi e sconfitto da mio Figlio, perciò egli vi vuole divorare.
Solo la preghiera e l'umiltà vi porteranno a vedere il trionfo della Sposa di Gesù.

 


 

Questo breve ma intenso messaggio è chiaramente collegato al tema del precedente e, cronologicamente, lo segue di soli due giorni.
L'apparizione di Maria ebbe luogo nello studio di Giulio annesso all’erboristeria di Saronno.
È significativo che Maria ricorra all’immagine biblica del Serpente per indicare l’odierna minaccia del demonio nei confronti della famiglia: è un chiaro rimando al racconto della caduta della prima coppia creata da Dio nel giardino di Eden.
Nel libro della Genesi la tentazione nei confronti del primo nucleo familiare della storia si concretizzò nella figura di un Serpente tentatore. Probabilmente ciò dipende dal ruolo che questo animale aveva negli antichi riti idolatrici della fertilità presso i popoli cananei. Questi riti rappresentavano una costante tentazione per i figli d’Israele che spesso, come narrato nell'Antico Testamento, vi soccombevano. Lo stesso termine ebraico “nachash” usato dall'autore biblico per “serpente” deriva da una radice che significa “praticare la divinazione”, “esercitare la magia”. Due attività da sempre proibite dalla Legge presso gli israeliti (Lv 19,26; Dt 18,10 ...) perché indicano la volontà di impadronirsi di una conoscenza e di un potere sulla natura e sugli eventi, contrari alle esigenze dell’alleanza con Dio.
Il significato più profondo e grave del peccato originale, infatti, fu proprio il tradimento dell’alleanza con Dio a favore di un vero e proprio “patto col diavolo”, siglato con un “pasto sacro” (mangiare il frutto proibito), come ogni antico rito di alleanza (Gen 26,30; 31,54; Es 24,1-11; Mc 14,22-25). Inoltre, il demonio ebbe l’astuzia di fare ciò prima che l’immagine di Dio, presente nella coppia umana, raggiungesse la sua pienezza con la nascita di un figlio. È così che il diavolo colpì al cuore il progetto di Dio nel mondo.
I libri di Enoch e della Sapienza furono tra i primi ad identificare nella figura del Serpente di Eden la presenza del demonio. In Enoch 69,6 si indica in “Gadriel” il nome del capo-angelo ribelle che “fece errare Eva e mostrò i mezzi di morte ai figli degli uomini: corazza, scudo, spada per uccidere”.
È molto significativo che alla tentazione di Eva venga associata anche la conoscenza delle varie armi per uccidere e far la guerra nel corso dei secoli: l’intento omicida del demonio nei confronti dell’umanità non poteva essere descritto più efficacemente!
Nel libro della Sapienza si giungerà, poi, a dire con estrema chiarezza: “Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono” (Sap 2,23-24). Acutamente questo testo parla di “appartenenza” e non di semplice peccato, proprio a causa del patto col diavolo stipulato in Eden. Rompendo l’alleanza con Dio, i progenitori sottomisero se stessi e la loro intera discendenza al potere del demonio e alle conseguenze del peccato: perdita della dignità originaria, degrado di ogni facoltà umana, corruzione della vita familiare e sociale, contaminazione della creazione, dilagare del peccato, violenze di ogni genere, malattie, invecchiamento e morte.
Se questa è la condizione della famiglia umana dopo il peccato originale, Dio, nella sua grande misericordia, non l’ha abbandonata a se stessa, ma ha inviato Gesù come “nuovo Adamo datore di vita” (1Cor 15,45), con lo scopo di riscattare, mediante il suo Sangue, l’uomo caduto in potere del diavolo e della morte.
In quest’epoca poi, ha inviato Maria nel ruolo di Sposa della Famiglia affinché il piano di Dio sulla famiglia umana possa avanzare verso il suo pieno adempimento e la perversa testa del Serpente antico venga schiacciata ancora di più!