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Per la santificazione del nome di Dio

Messaggio per la diocesi di Novara - 15 giugno 2006

Cari figli,
io sono la Sposa della Famiglia e sono venuta in mezzo a voi in veste di Sposa perché voglio la risposta alla mia richiesta e, soprattutto, a quella di mio Figlio, di pregare per l'unità della famiglia, affinché possa resistere agli attacchi di colui che in essa vede l'amore di Dio.
Fitte tenebre stanno ricoprendo il mondo, fumo e fuoco si alzeranno verso il cielo.
Io sono colei che, secondo le Scritture, vi guiderà alla Gerusalemme celeste, là dove è il trono della Santissima Trinità, dal quale sgorgherà l'acqua della vita che disseterà l'umanità.
Ora vi chiedo la consacrazione al mio Cuore Immacolato: dovete, in questo luogo, ridonare splendore alla mia presenza, come è già stato fatto in passato.
Consacrate la parrocchia al mio Cuore Immacolato, consacrate tutta la vostra vita alla santificazione del nome di Dio.
Uscite allo scoperto e proclamate Gesù come unico Redentore del mondo. Fate conoscere il significato del suo sacrificio e, soprattutto, la sua presenza reale nel pane e nel vino. Esso è l'unico cibo che nutre lo spirito e, unito alla lettura della Rivelazione, fa sì che nulla possa scuotere la vostra fede.
Recitate il santo Rosario e insegnatelo ai bambini; là dove sarà recitato seguiranno tante grazie. Venite in questo luogo il 2 di ogni mese, dedicate questa ricorrenza all'adorazione di mio Figlio affinché le famiglie siano rafforzate.
Andate e proclamate la salvezza a chi è emarginato e abbandonato, insegnate loro la recita del santo Rosario e la consacrazione al mio cuore. Pregate per il Santo Padre: la mano assassina si sta alzando, solo la preghiera la potrà fermare. Pregate e consacrate ogni cosa al cuore mio e di mio Figlio. Portate i sofferenti in questo luogo e io intercederò presso la Santissima Trinità. Molti che verranno in questo luogo si convertiranno e offriranno il cuore a Dio e a Gesù.
Il tempo è vicino e i segreti di Dio saranno svelati, ma non fatevi trovare impreparati affinché possiate in quell'ora essere di sostegno a tanti miei figli confusi e sbigottiti.
Satana sta consumando le sue riserve di perfidia; presto, come un fiore, appassirà e sarà dissolto, e il regno di mio Figlio fiorirà e profumerà tutto l'universo. Pregate, pregate, pregate.

 


 

La ricezione di questo messaggio avvenne in due tempi: dapprima nella chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo, in cui Maria era apparsa a Giulio alla destra dell'altare centrale e, successivamente, nel suo studio di Saronno nel corso della stessa giornata.
Molteplici i temi in esso trattati: il preannuncio di tempi difficili per l'umanità, l'invito a insegnare la preghiera del Rosario ai bambini e agli emarginati, l'esortazione a pregare per il Santo Padre a causa del rischio di attentati, l'importanza di “consacrare ogni cosa” alla causa di Dio.
Quest'ultimo punto ricorda il testo del profeta Zaccaria secondo il quale, nell'Israele degli ultimi tempi, saranno consacrate al Signore persino le sonagliere dei cavalli e le caldaie delle case di Gerusalemme e di Giuda (Zc 14,20s).
Maria spiega, soprattutto, la ragione per cui in quest’epoca è presente in mezzo a noi nel ruolo di Sposa: attende la risposta dei credenti alla richiesta, sua e di suo Figlio, di operare a sostegno dell’unità della famiglia aggredita dal demonio.
In quest’epoca Satana si sta accanendo contro la famiglia, perché in essa vede una delle espressioni più grandi dell’amore di Dio e, in questo, ha perfettamente ragione, ma in che senso?
Il Creatore plasmò il primo Adamo come “immagine di Dio impressa nella materia, sul modello di Cristo” (vd. messaggio del 17 novembre 2011 sulla creazione di Adamo ed Eva). Da Adamo trasse Eva, affinché i due crescessero in una relazione d’amore così intensa e feconda che, con la nascita dei figli, l’immagine di Dio nel mondo sarebbe stata veramente completa. Il Serpente, consapevole di questo progetto divino e invidioso del ruolo assegnato da Dio all’uomo, cercò di impedirne la realizzazione e, prima che, nel giardino di Eden, i due generassero, li indusse alla ribellione contro Dio.
È il cosiddetto “peccato originale” che, come un virus spirituale, ha prodotto una vera e propria contaminazione della creazione di Dio, a cominciare proprio dal rapporto uomo-donna. Colpendo la coppia umana, il demonio sapeva, allora come adesso, di colpire al cuore il piano di salvezza di Dio.
Nascendo da una donna e crescendo in una famiglia, Gesù ha riscattato l’originaria dignità della famiglia umana e, a questo fine, non è certamente un caso se il primo dei segni con cui manifestò la sua gloria sia avvenuto proprio nel contesto di una festa di nozze, a Cana di Galilea.

Bassorilievo della facciata del duomo di Orvieto: Dio trae Eva da Adamo