I cookie ci aiutano ad offrirti un servizio migliore. Accedendo a questo sito, accetti il fatto che potremmo memorizzare e accedere ai cookie sul tuo dispositivo.

L'icona dell'Angelo della Famiglia

dipinto da Dario Redaelli


DESCRIZIONE DELL'IMMAGINE

L'angelo della Famiglia è una delle figure celesti che fanno parte dell'esperienza dell'Associazione Sposa di Sion ed è stata rivelata a Giulio nel corso di un'apparizione durante una veglia di preghiera nella Parrocchia di Santa Maria La Nova a Campagna (SA), paese natale di Giulio. Per questo motivo l'icona rappresenta intorno all'Angelo alcuni simboli dell'esperienza dell'Associazione Sposa di Sion e alcune proprie dell'esperienza personale di Giulio Ancona. L'Angelo della Famiglia è una figura celeste che ha come compito quello di proteggere la famiglia dalle insidie del mondo e del suo dominatore, il diavolo, e in questo senso porta nella mano destra la spada dello Spirito, con la quale difende la famiglia e nella mano sinistra l'immagine di una famiglia contemporanea. Questa si staglia su un cielo cupo e tempestoso che rappresenta l'attuale condizione tenebrosa dell'Umanità, insidiata dal serpente avvinghiato a un albero di fico, che rappresenta l'albero biblico della vita. L'angelo è un giovane dallo sguardo chiaro e deciso, che esprime fiducia e quindi chiama ciascuno a rivolgersi a lui. Intravediamo nella sua figura anche la figura profetica di Giulio, nelle due corone di fiori, una bianca sulla testa ed una rossa al collo, che gli furono proposte quand'era bambino dai tre arcangeli e che scelse entrambe. Per tutti noi le corone di fiori rappresentano un segno per la nostra vita, chiamata alla santità attraverso un retto comportamento e attraverso la croce e la sofferenza. La profezia, fortemente presente nell'esperienza di Giulio e segno distintivo dell'Associazione Sposa di Sion è rappresentata dal corvo di Elia, che poggia sulla roccia della fede alla cui base sta il libro santo, la Bibbia, aperto sul passo della lettera agli Ebrei che invita all'ospitalità e diventa così un invito per la famiglia a non rinchiudersi in se stessa, ad amare la parola di Dio e testimoniarla: un invito ai cristiani a portare nel mondo l'annuncio del Regno di Dio e al tempo stesso a guarire gli ammalati, come fece Gesù e come invitò a fare ai suoi discepoli mandandoli in missione. Il fiore medicinale dell'iperico è segno di questo secondo aspetto della chiamata dei seguaci di Cristo. Il libro (l'annuncio), l'iperico (la guarigione) e la spada di fuoco (la lotta contro il demonio), sono nel quadro anche simboli dei tre Arcangeli che nell'esperienza di Giulio e dell'Associazione rivestono una grande importanza. Sul lato destro dell'immagine vi sono alcuni segni che richiamano l'appartenenza dell'Angelo della Famiglia all'esperienza spirituale di Maria Sposa della famiglia. Le due giare – una piena e una vuota – richiamano l'episodio evangelico delle nozze di Cana, ricco di significati e fondamentale per comprendere il ruolo di Maria nell'economia del primo segno miracoloso di Cristo (e quindi la sua capacità di intercessione presso il cuore di suo Figlio), la centralità della famiglia nel progetto di Dio e l'attenzione che Maria e Gesù le rivolgono, soprattutto nei momenti di fatica e di difficoltà. Il vessillo con le insegne di Maria Vergine che sventola richiama l'immagine forte del Cantico dei Cantici riferibile alla santa Vergine « Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati? » così come si è rivelata nella sua immagine di Sposa e di donna e così come si oppone con fierezza alle insidie del demonio. Infine la lampada e il vaso di vetro pieno di olio ricordano la necessità, da parte delle famiglie e di ciascun cristiano, dell'attesa vigile e preparata dello Sposo, così come viene proposta nella parabola delle dieci vergini, in particolare delle sagge che prepararono insieme alla lampada anche il necessario per tenerle accese fino al momento dell'arrivo dello sposo. Nella lunetta superiore l'allegoria della Santa Trinità, il Padre rappresentato dal sole, come ce lo tramanda l'esperienza francescana di San Bernardino da Siena e, prima ancora, lo stesso Cantico di Frate Sole dove San Francesco canta del sole questa splendido verso "de te, altissimo, porta significatione", il Figlio, raffigurato nell'agnello trapassato dalla croce, lo Spirito Santo, colomba, come nella simbologia del Vangelo con ali di fuoco. La Trinità fonte, inizio, termine di ogni creatura, in particolare dell'uomo, sua immagine e somiglianza, la Trinità che trova una sua icona anche nella famiglia umana, così come Dio l'ha progettata, capace di profonda relazione d'amore e perciò generatrice della vita. Il fondo oro richiama la preziosità delle cose spirituali, addirittura “più preziose dell'oro” come richiama Re Davide nel bellissimo salmo 18.