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Un'anima si confida

Messaggio di una mamma al figlio - Primavera 2005

Giulio, sono venuta per pochi attimi concessi dalla misericordia di Dio. Da tempo lo imploravo di darmi una sola possibilità per poter comunicare con te. Le mie preghiere sono state ascoltate e il grande Padre mi ha trasportato sulle sue ali per volare da te.
Senza questo intervento, incontrarti sarebbe stato impossibile, come è impossibile per voi venire da noi.
Ci separa un grande abisso a forma di spirale, dove regna Satana, e ad ogni tentativo, da parte vostra o nostra, di incontrarci, si viene risucchiati da questo vortice profondo e buio, un buio impossibile da descrivere. Solo se Dio lo concede è possibile, tramite lui, oltrepassare questo limite senza esserne risucchiati.
Da Satana sale un fumo nauseante che arriva fino alla Città celeste, le cui porte sono sbarrate per impedire a questo fetore di penetrarvi.
In questa Città dove tutto è luce, il chiarore è così forte da rendere tutto trasparente, come se fosse di cristallo.
E ora che nessuna cosa ci separa, posso esprimere quello che da tempo mi tormenta e non mi dà pace.
Non sono venuta per chiedere il tuo perdono, perché nel tuo cuore non c'è mai stato rancore, né per me, vittima come te, né per tuo padre.
Tuo padre, nella sua follia, molte volte mi ha trascinato contro di te, figlio mio, ma il tuo unico torto era di servire Dio.
Solo ora capisco come la tua scelta fosse una scelta saggia; sto ancora pagando per questo e per altre colpe.
Sono comunque sicura che presto potrò incontrare colui della cui presenza è tappezzato ogni angolo dell'universo.
La mia implorazione è stata continua; il mio cuore di mamma non poteva riposare in pace senza esprimere tutto il mio amore verso un figlio che io credevo ingrato.
Nel suo grande amore so che un giorno andrò a unirmi al nostro Padre celeste e credo anche tu. Ma una cosa è certa: tu sarai sempre nel mio cuore per tutta l'eternità, in qualunque posto saremo, insieme o separati. Nel mio cuore c'è sempre stato tanto amore. Solo ora ho potuto vedere la tua grande sofferenza per la morte mia e di tuo padre, ho potuto vedere i tuoi occhi tristi.
Nel tormento ho detto a Dio: aiutami, non posso dimenticare la tristezza di un figlio. Lui, nella sua grande misericordia, mi ha sorriso ed ha esaudito la mia preghiera.
Dio mi ha detto: “Io conosco quegli occhi tristi, ma anche il suo cuore; è per questo che sei stata toccata dalla mia misericordia”.
Non provare timore, sono venuta per pochi attimi. Non spaventarti: una mamma non spaventa suo figlio; sono venuta per darti delle belle notizie che Dio nella sua grande misericordia vuole concederti.
Tu mi chiedi dove si trova tuo padre; io non so dove possa essere: in paradiso no, ma neanche all'inferno, e da noi neppure.
Una cosa di certo so: Dio sta cercando nel cuore di tuo padre qualcosa, anche piccola, su cui tessere la sua misericordia.
Devi pregare per me e per tuo padre, perché le nostre preghiere, offerte a Dio, possano essere trasformate in misericordia per noi e per te. In questo luogo tutto è immerso nella bontà di colui che ci ama e vuole che nessuno vada perduto.
Spesso passa la grande Madre di Gesù, con una schiera di angeli, e noi tutti le andiamo incontro sperando che ci porti con sé. Ella trascina tante anime e, a noi che restiamo, sorride, rassicurandoci che verrà anche per noi il giorno in cui andremo a incontrare Dio.
Ora il tempo stringe; devo ritornare a pregare e, soprattutto, a ringraziare. Non conosco bene tutto quello che fai, ma se Dio mi ha mandato da te, credo che tu gli sia gradito.
Ora sono serena; credo che un giorno potremo incontrarci ed esprimerci tutto quell'amore che in vita non è stato possibile esprimere. Ma sarà la misericordia di Dio a decidere.

 


 

Questo messaggio risale alla primavera del 2005 e proviene da Maria Lanzetta, la mamma di Giulio, morta il 3 febbraio 1994.
È un messaggio molto profondo che questa mamma ha potuto comunicare al figlio per un grande atto di amore da parte di Dio.
In esso troviamo una serie di precisazioni molto interessanti sulla condizione delle anime del Purgatorio. Abbiamo deciso di pubblicarlo pensando che possa essere utile per confermare la fede nella “Vita oltre la morte” di coloro che sono un po’ titubanti al riguardo. Può servire anche a dissuadere quanti sono tentati di cercare contatti con l'aldilà mediante qualche forma di spiritismo, nell'illusione di poter così colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di una persona cara.
L'evocazione degli spiriti dei defunti e la comunicazione con essi è impossibile senza una particolarissima grazia divina e, come spiega molto bene il messaggio, è molto pericolosa a causa della presenza degli spiriti maligni nell'area intermedia tra la nostra “dimensione” e la loro. Nel corso di questa esperienza, Giulio udì la voce della madre mentre si trovava nell'erboristeria di Saronno, ma non vide alcuna figura umana.

Monogramma di Cristo: formato da due lettere dell’alfabeto greco, la χ (chi) e la ρ (ro), cioè le iniziali di Cristo.
Il monogramma posto su una tomba indicava che il defunto era cristiano.