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La Sposa infangata e la bellezza della Chiesa

Messaggio per l’Associazione Sposa di Sion - Valle Guidino, 12 maggio 2012

Cari figli,
come promesso così è avvenuto: sono venuta a voi con canti di gioia e inni di lode al Dio Altissimo, nonostante Satana volesse impedirlo; pensavate forse che si dimenticasse di questa mia venuta a voi?
Nulla sfugge a colui che tutto vuole distruggere; egli cerca di rendere sterile la vostra invocazione a Dio, ma io, venendo a voi, vi garantisco che non c’è nulla che esca dal vostro cuore che resti inascoltato e che tutto viene vagliato da Dio.
Sono venuta a voi per rendervi più da vicino partecipi del piano di salvezza di mio Figlio Gesù. Forse vi siete assopiti o avete dimenticato che dal giorno del vostro battesimo siete morti a questo mondo e siete risorti per una vita immacolata al servizio della Chiesa di Gesù. Ora vi chiedo di consacrarvi al mio cuore; potete farlo difendendo la Chiesa con una condotta conforme ai principi di Gesù e dando risalto a una fede in lui testimoniata da una condotta coerente: ogni vostra espressione e ogni vostro comportamento devono rispecchiare quelli di Gesù. Per due cose sono venuta a voi: farvi riscoprire la bellezza della Chiesa di Gesù e promuovere la capacità di difenderla.

 


 

Quel giorno, la Santa Vergine apparve verso le 11.50 sulla collina del Guidino, presso la casa della famiglia Cogliati, nel contesto della giornata di riflessione e preghiera organizzata dall'Associazione Sposa di Sion. Più volte, nei giorni precedenti, Maria aveva avvertito Giulio della sua presenza in questa giornata, preannunciata come “un’esplosione di Spirito Santo”. Gli aveva mostrato la sua immagine mentre lodava Dio, danzando a piedi nudi e suonando i cembali, davanti al corteo di preghiera che si sarebbe svolto dalla chiesa Santa Maria Assunta di Velate all'edicola di Maria Sposa della Famiglia sulla collina del Guidino. E così avvenne. Durante l’apparizione di mezzogiorno, però, Maria si presentò con vesti di Sposa alquanto infangate, sia dentro che fuori. Lei stessa ne diede spiegazione, dicendo che questa è la condizione attuale della Chiesa di Gesù Cristo, di cui lei è l’immagine personificata: “infangata dall'interno e dall'esterno”. Poi espresse l’invito a ripulire queste vesti infangate mediante una condotta coerente con gli insegnamenti del Vangelo e, infine, come segno di accettazione di questa proposta, invitò i fedeli presenti sulla collina alla recita del Credo. In tutte le precedenti apparizioni, aveva sempre chiesto a Giulio di coprirsi il capo, questa volta gli chiese di farlo con un tallit, lo scialle di preghiera degli ebrei, e la stessa cosa chiese che facesse Angelo presente all'ingresso della sala col giovane Tommaso di Firenze. Il tema centrale di questo messaggio è dunque la Chiesa di Cristo: la sua attuale condizione, la capacità di contemplarne la bellezza nonostante il fango di cui è macchiata, la volontà di servirla e la capacità di difenderla. In sintesi è il tema, piuttosto imbarazzante in quest’epoca, al punto che nessuno più ne parla, dell’amore per la Chiesa. “Non ho nulla contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa!” diceva Woody Allen. In una conversazione amichevole, ce l’ha ribadito, a modo suo, il proprietario di una piccola trattoria del centro di Saronno: “Credo in Dio ma non mi piace per nulla la sua Chiesa, perché dei preti non ti puoi proprio fidare!”. Certo, queste frasi rappresentano anche dei luoghi comuni: parlar male della Chiesa, e dei preti in particolare, è come sparare sulla Croce Rossa, una specie di sport nazionale. Si dimentica l’impegno e la fedeltà di tanti ministri che spendono anima e corpo a servizio delle loro comunità e dei più poveri. In ogni caso, questo diffuso malcontento non va banalizzato perché esprime il modo diffuso in cui è percepita la Chiesa al giorno d’oggi. Alcuni anni fa papa Ratzinger disse:

«Il termine “Chiesa” provoca spontaneamente, nella maggior parte degli uomini di oggi, reazioni di difesa. Essi pensano: “Di Chiesa, ne abbiamo già sentito parlare fin troppo e per lo più non si è trattato di niente di piacevole”».
(Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, LA CHIESA. Una comunità sempre in cammino, Ed. San Paolo, 2008, p. 115).

Si direbbe che in quest’epoca la credibilità della Chiesa sia scesa ai minimi storici, e sicuramente, i gravi scandali scoppiati di recente hanno contribuito ad affossarne ancora di più l’immagine. Gli ultimi Pontefici hanno usato parole di fuoco a proposito di questi comportamenti che sfigurano il volto della Chiesa.
La radice del problema, però, è profonda e ci riguarda tutti, preti e laici, obbligandoci ad un profondo esame di coscienza su quanto il nostro comportamento sia coerente col Vangelo di Gesù Cristo e quanto la nostra fede sia in sintonia con le immagini del lievito, del sale, e della luce del mondo usate da Gesù.
Anche il messaggio di Maria sulla collina del Guidino va in questa direzione: il nocciolo del problema non è l’indifferenza o l’ostilità della società contemporanea, ma la scarsa qualità della nostra fede. È questo, secondo Maria, che infanga dall'interno le vesti della Chiesa.


UN’ESPERIENZA NOTTURNA

Sul tema della bellezza della Chiesa, è molto significativa l’esperienza spirituale vissuta da Giulio nel marzo 2015.
Una sera si era messo a letto rivolgendosi a Gesù, più o meno in questi termini: “Da come vanno le cose, prima vieni e meglio è per tutti!”.
Verso le 2.30 della notte gli si presenta Maria che gli dice: “Guarda, Gesù sta venendo!”. In effetti Giulio cominciò a vedere l’immagine di Gesù venire sopra un cavallo bianco: era bellissimo e con delle vesti d’oro splendente. All'avvicinarsi di Gesù, però, Giulio notò che non guardava né verso di lui e nemmeno verso Maria, ma da tutt'altra parte, con uno sguardo tutto pieno d’amore, lo sguardo tipico di chi è profondamente innamorato.
Al che, Giulio, incuriosito, cominciò a domandarsi a chi Gesù stesse guardando in tal modo. Allora Maria gli disse: “Guarda”. Giulio si voltò nella direzione indicata da Maria e vide una donna talmente vecchia, brutta, sporca e malconcia, che per un attimo pensò si trattasse del demonio! A fronte della perplessità di Giulio sull'identità di tale donna, Maria rispose: “È la sua Sposa!”. Ed aggiunse: “Vedi, se Gesù venisse ora, ecco come troverebbe la sua Sposa, la Chiesa. Ma Gesù merita una Sposa così? Se invece attende ancora un po’ a venire troverà una Sposa giovane e bella come sono io. Quando ti sei sposato anche tua moglie era giovane e bella, vero? Poi, col passare del tempo, si invecchia e si perde quella bellezza giovanile. Per la Chiesa accade esattamente il contrario: col passare del tempo diventa sempre più giovane e sempre più bella!”.
Forse questa suggestiva visione notturna, più di tanti discorsi, può aiutarci a capire la realtà profonda della Chiesa e, soprattutto, il modo in cui Gesù la vede, con occhi pieni d’amore che vanno al di là dei suoi difetti e delle sue bruttezze dell’ora attuale, perché in essa vede la realtà profonda della sua Sposa, così come lui l’ha plasmata e redenta a prezzo del suo Sangue.
Se vogliamo accogliere l’invito di Maria in questo messaggio, dobbiamo anche noi imparare a servire, difendere e contemplare la Chiesa con questo sguardo d’amore, lo stesso sguardo di Gesù, perché essa è la sua Sposa, il frutto che gli appartiene, acquistato a prezzo della sua Pasqua di morte e risurrezione.