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Venite il 2 di ogni mese e io verrò da voi

Messaggio per la parrocchia di Mazzo - 26 gennaio 2006

Cari figli,
io sono la Sposa della Famiglia. Gesù sta soffrendo molto a causa della situazione dell'umanità che geme nel peccato e continua a gettare fango sul suo volto insanguinato dal peccato. Togliete tutto questo fango! Ridate a mio Figlio l'onore e la dignità che si addice ad un re. Presto verrà e porterà con sé la ricompensa e il castigo, la gioia e la pena, l'onore e il disonore. Date più spazio alla preghiera e alla meditazione della Parola di Dio, convertitevi al cuore di mio Figlio e consacratevi al mio. Presto io sarò insediata là dove ho scelto, ma io voglio essere insediata nel vostro cuore. Il 2 febbraio sarà per voi un giorno importante, ricordatevi: è il giorno del mio insediamento e anche il giorno in cui date prova del vostro desiderio di volermi come Madre al vostro fianco e come Sposa al fianco delle vostre famiglie.
Ogni anno verrete in questo luogo: voi, i vostri cari e i vostri amici e io mi ricorderò delle mie promesse; concederò grazie alle vostre famiglie e non solo: ognuno di voi sarà da me aiutato nel cammino della conversione e della completa realizzazione in Dio, l'unica e vera fonte di felicità e vita. Venite il 2 di ogni mese e io verrò a voi. Gettate i vostri fiori ai miei piedi e io li accetterò e a mia volta vi darò tutto ciò che Dio mi ha concesso di dare ad ogni suo figlio.
Venite il 2 di ogni mese e incoraggiate la recita del Rosario e la consacrazione al mio cuore. Venite e consacrate a me, e soprattutto a mio Figlio, voi, i vostri figli e i vostri amici. Io non posso che accogliere il grande progetto che Dio ha predisposto per la salvezza del mondo. Pregate e date spazio alla generosità verso tanti miei figli che soffrono perché nel mondo dilaga l'egoismo e l'indifferenza.
Venite, portate tutti i vostri dolori e io vi darò sollievo.
Pregate! Pregate! Pregate!

 


 

Anche in occasione di questo quinto messaggio, Maria apparve a Giulio in veste di Sposa tra l’altare e il tabernacolo della chiesa di Mazzo.
Mancavano pochi giorni al 2 febbraio 2006, data indicata da Maria per la celebrazione in suo onore in occasione dell’intronizzazione della statua della Madonna di Fatima:
Presto io sarò insediata là dove ho scelto, ma io voglio essere insediata nel vostro cuore. Il 2 febbraio sarà per voi un giorno importante, ricordatevi: è il giorno del mio insediamento e anche il giorno in cui date prova del vostro desiderio di volermi come Madre al vostro fianco e come Sposa al fianco delle vostre famiglie”.
Circa vent’anni prima, nel settembre 1985, a un anno dalla consacrazione della chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo (avvenuta il 14 settembre 1984), il cardinale Carlo Maria Martini diceva al parroco don Pietro Fumagalli, ideatore e realizzatore di questa chiesa, che tale luogo doveva diventare un centro di spiritualità.
Nel libro edito dalla parrocchia Santa Croce si legge: «Nel pomeriggio di mercoledì 4 settembre 1985 il card. Martini volle tornare per visitare minuziosamente la nuova chiesa. Volle vedere tutto con grande calma, vi rimase per 3/4 d'ora. Fu colpito dall'altare: nel grande quadro vide “il simbolo, il serpente di bronzo”; nel Crocifisso con ai piedi l'Addolorata e San Giovanni vide “la realtà - il sacrificio della Croce” e nel tabernacolo vide “la presenza reale”! Poi visitò i due appartamenti, poi il sotto chiesa, con le opere parrocchiali, la cappella e il salone, e ne fu entusiasta ed esclamò: “Questo deve diventare un centro di spiritualità!”». Vent’anni dopo questo augurio del cardinale Martini, in questa chiesa iniziarono le prime apparizioni di Maria Sposa della Famiglia. In attesa del responso da parte dell’autorità ecclesiale, è bello pensare che le parole di Martini, un pastore della Chiesa a noi molto caro per il suo grande amore per la Parola di Dio, possano essere interpretate come una profezia di quanto, esattamente vent’anni dopo, avrebbe avuto inizio in questo luogo. In questo messaggio, Maria parla delle sofferenze di Cristo a causa delle condizioni dell’umanità, e del suo volto “infangato e insanguinato dal peccato”. È un modo per farci comprendere come la “passione del Messia” continui nel tempo della Chiesa: nel gemito dei miseri, nel grido degli esclusi e nel dolore dei perseguitati con i quali egli si è sempre identificato.
Potremmo domandarci: perché proprio un 2 febbraio è stato scelto per dare inizio a questo cammino spirituale alla sequela di Maria Sposa della Famiglia? Il 2 febbraio di ogni anno, nella liturgia della Chiesa, si celebra la festa della Presentazione di Gesù al tempio.
È la cosiddetta “Candelora”, festa della luce, in cui si benedicono le candele a ricordo delle parole del vecchio Simeone che, insieme alla profetessa Anna, in rappresentanza dei profeti d’Israele, riconosce e proclama Gesù “luce delle nazioni” e “gloria d’Israele”.
Si tratta quindi di una festa mariana, in quanto è Maria che presenta Gesù al tempio di Gerusalemme, ma dal grande significato cristologico, in quanto è Gesù che viene riconosciuto ed acclamato “luce delle nazioni” e “gloria d’Israele”, due espressioni tecniche della Bibbia per indicare la manifestazione di Dio in Israele e l’irradiazione della luce della sua Parola alle genti. In questo episodio il compito di Maria è descritto con molta precisione: “colei che presenta Gesù al tempio e a tutta l’umanità”, cioè all’autorità religiosa e al mondo intero. Perciò sarà ancora lei, alla fine dei tempi, nella “mezzanotte della redenzione”, a lanciare il grido “Ecco lo Sposo! Andategli incontro!” (Mt 25,6 e messaggio alla parrocchia di Velate del 28 maggio 2011). In quest’epoca, per la Chiesa e per l’intera umanità sofferente, è Maria l’annunciatore di pace e di buone notizie che annuncia la salvezza e la regalità di Dio in Sion (Is 52,7); è lei che ci guida all’incontro finale con Cristo.