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Regno di Dio e trono di Satana

Messaggio per la parrocchia di Taormina - Veglia dell’ 1 marzo 2013

Cari figli,
il demonio mira alla distruzione della Chiesa di Gesù e tempi difficili attendono la Chiesa. Satana vuole sostituirsi alla santa Eucaristia, tentando di confondere le persone per mezzo del dubbio sulla presenza reale del Corpo e del Sangue di Gesù.
Sono venuta a voi per chiedervi di difendere questa verità con la vostra condotta. Oltre al dubbio in voi, Satana ha messo il suo trono là dove l’annuncio del regno di Dio è stato proclamato sin dall’inizio.
Ora vi esorto: smettetela di profanare il nome di Cristo, smettetela di profanare la sacra unione del matrimonio con la vostra infedeltà. Smettetela di mettere al primo posto la ricerca dei beni materiali al posto del regno di Dio. Tornate alla ricerca del regno di Dio e adorate il Dio d’amore. Io vi chiedo:

  • introducete lo studio profondo della Parola di Dio;
  • riflettete sull'importanza di accostarsi ai sacramenti;
  • la recita del santo Rosario nelle parrocchie e nelle famiglie;
  • l'aiuto ai più bisognosi.

Io verrò in modo più tangibile il 2 di ogni mese e vi guiderò all’incontro con Gesù, mentre il soffio dello Spirito Santo vi aiuterà a rimuovere tanti dubbi, soprattutto sulla presenza reale di Gesù nel pane e nel vino, affinché il trono di Satana venga demolito dalla vostra fede coerente. Vi porto l’abbraccio di Gesù.

 


 

Questo messaggio fu ricevuto da Giulio durante la veglia di preghiera presso il duomo di Taormina nel marzo 2013. È indirizzato alla comunità locale, in quegli anni guidata dall'amico parroco don Salvatore Sinitò. Il testo esorta a rimettere al centro dell’esistenza la ricerca del “regno di Dio”, mediante una fede viva e un comportamento più coerente. Molto particolare il riferimento al “trono di Satana” posto “dove l’annuncio del regno di Dio è stato proclamato fin dall'inizio”. Questa frase, probabilmente, si riferisce a fatti accaduti in occasione della primissima evangelizzazione della città di Taormina e alla figura di san Pancrazio. Secondo la tradizione, Pancrazio, originario della Cilicia, avrebbe incontrato l’apostolo Pietro a Gerusalemme e da lui sarebbe stato battezzato, avviato al sacerdozio e inviato in Sicilia come vescovo di Taormina nel 40 d.C. In questa città, Pancrazio morì martire in tarda età, per via di una congiura ordita contro di lui a causa del grande successo della sua predicazione.
Sul tema del regno di Dio, va notato come le rivelazioni di Maria Sposa della Famiglia ne abbiano riaffermato la centralità per la missione della Chiesa. L’avvento del regno di Dio nella storia è il fulcro dell’annuncio e della missione di Gesù, del suo pensiero, delle sue parole e della sua vita. Questo regno, la cui venuta in pienezza invochiamo ogni giorno nella preghiera del Padre nostro, è stato inaugurato da Gesù ed è, quindi, già presente sulla terra, ma si deve sviluppare per raggiungere tutta la sua pienezza (vd. l’immagine del granello di senape di cui Gesù si servì per descrivere lo sviluppo del regno dei cieli sulla terra in Mc 4,30-32. Questo testo afferma l’importanza che “il seme del regno” venga sparso, sarà poi la sua stessa forza interiore a farlo crescere). Le guarigioni, gli esorcismi e i miracoli di Gesù, e in seguito degli apostoli, erano i segni che accompagnavano la predicazione del regno e testimoniavano che era veramente presente ed operante sulla terra. Il fatto che in quest’epoca non avvengano più questi segni, o per lo meno, sempre più raramente, non potrebbe dipendere dal fatto che noi cristiani abbiamo rinunciato ad annunciare la presenza e la forza di questo regno sulla terra? Il compito della Chiesa è di prolungare la missione di Gesù fino agli estremi confini della terra, a servizio della piena instaurazione del suo regno. Questo è il motivo per cui, come dice il messaggio, “il demonio mira alla distruzione della Chiesa”. Con questo richiamo alla centralità dell’annuncio del regno di Dio, Maria ci fa capire che in gioco non c’è semplicemente la ripresa di un tema biblico un po’ trascurato, ma il recupero di una delle principali chiavi di interpretazione della missione di Gesù e del “movimento” da lui inaugurato a servizio del regno che chiamiamo “Chiesa”.