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Rimandare i poveri a mani vuote!

Dialogo sul significato della dignità umana - Saronno, Dicembre 2016

Un giorno, mentre Giulio stava preparando dei sacchi di indumenti da portare alla raccolta Caritas, udì una voce, riconosciuta poi come quella di Gesù.

Gesù: Che cosa stai facendo?

Giulio: Sto preparando dei vestiti da dare a coloro che hanno bisogno.

Gesù: Va’ e riprendi le scarpe che avevi messo a chi era scalzo, i vestiti che avevi dato a chi aveva freddo, il cibo offerto per sfamare chi era affamato...

Giulio: Ma non mi hai insegnato tu a dar da mangiare agli affamati, a vestire gli ignudi, a visitare i carcerati...?!

Gesù: Io ti ho insegnato una cosa ben diversa dal dare del tuo superfluo ai bisognosi! Ti ho insegnato a dare la cosa più bella e santa, quella di cui ogni essere umano ha più bisogno, e che io desidero di più che voi diate loro: la dignità! Quella dignità che avete loro tolto e che continuate a calpestare con l’ipocrisia di quei gesti che non fanno altro che dimostrare quanto quello che vi ho insegnato sia lontano da ciò che fate voi. Piuttosto rimandateli nudi e scalzi, lasciateli nelle loro prigioni, ma non portateli via dalle loro terre, dai loro cibi e dalle loro tradizioni, perché questo significa togliere dignità agli esseri umani. Restituitegli la loro dignità! Solo ridando dignità ad ogni essere umano dimostrate di credere e di rispettare che ogni uomo è un’immagine di Dio!

 


 

È un dialogo che non necessita di molte spiegazioni, talmente è chiaro nel mostrare quanto il nostro modo di fare sia lontano da quello di Dio. Anche quando ci sforziamo di aiutare gli altri, abbiamo bisogno di lasciarci “ammaestrare da Dio” per non cadere nell'ipocrisia e fare danni!