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Febbraio

Lettera di febbraio 2015                 Lainate,  16.02.2015

 

“A voi giovani …”

Messaggio per i giovani del 1 febbraio 2015

Chiesa san Giovanni Battista di Garbagnate Milanese (MI)

 

Miei cari giovani,

la luce del vostro cuore rischia di spegnersi mentre il mondo è immerso nel buio più profondo con le sue false luci che, una dopo l’altra, si oscurano.

Sembra che il regno delle tenebre stia dominando, ma voi non temete: il vostro futuro è rischiarato da una grande luce, una luce che dà forza, speranza e, soprattutto, amore: questa luce è Gesù!

(Mentre Maria parlava, in visione, mi mostrava l’umanità in cammino verso una grande luce che è Cristo. Tutte le persone che camminavano erano, in un modo o nell’altro, ammalate, affette da diverse malattie e tutte venivano curate e nutrite coi Sacramenti  della Chiesa che davano loro la forza per continuare a camminare verso la luce di Cristo. Maria mi diceva: “Vedi? Siete tutti ammalati, tutti soggetti alla morte a causa del peccato e tutti in cammino verso colui che può guarire: Gesù”.)

Egli, miei cari figli, può dare un senso alla vostra vita e illuminare il vostro cammino. Correte incontro a Lui e a Lui aprite il vostro cuore, e allora la vostra mente si aprirà e sarete in grado di comprendere il senso della vita: Gesù.

Lui vi aspetta nei Sacramenti e nella sua Parola per dare risposta ai vostri interrogativi sul significato profondo della vita: il senso della sofferenza, il senso della morte, il senso dell’incomprensione e del disprezzo per la vita …

Voi giovani, incontrando la luce di Cristo, collaborate con Lui a ripulire e rischiarare il mondo dalle tenebre.

Vi porto una sua Parola: “amate (gli altri) e sarete amati da me!”.

(Nella visione un Soffio proveniente dall’alto ripulisce il mondo dalle tenebre e i giovani che hanno incontrato Cristo vengono associati a quest’azione purificatrice del Soffio dello Spirito Santo).

 

Questo messaggio è stato ricevuto da Giulio in occasione dell’apparizione della Vergine avvenuta il 1 febbraio u.s.  presso la chiesa San Giovanni Battista di Garbagnate M. ove, verso le ore 11.30, ci eravamo riuniti in preghiera su indicazione di Maria che aveva preannunciato di voler dare un messaggio per i giovani. L’apparizione è avvenuta alle ore 12.00 all’esterno della chiesa, nella zona verde che, uscendo dalla chiesa, si trova sulla destra. Dice Giulio che “giunto in quel luogo, era come se Maria mi stesse aspettando; era in veste di Sposa e coi piedi scalzi.”  

Il messaggio comincia con una disincantata descrizione della condizione del mondo con le sue “false luci” (ossia: ideologie, modelli sociali vincenti, mode, idoli del successo, ecc., e tutte quelle forme di idolatria della materia tipiche dell’occidente tecnologico e consumista), false luci che, una dietro l’altra, inesorabilmente si spengono lasciando, al loro posto, un grande vuoto di valori e di sentimenti.

Il regno delle tenebre, sembra trionfare anche nel profondo del cuore di tanti giovani che dovrebbero sprizzare gioia ed entusiasmo per la vita mentre, nell’intimo, sono oppressi dalle stesse tenebre  che oscurano la società.

Su questo oscuro e drammatico sfondo esistenziale ecco la “buona notizia” che Maria rivolge loro: “voi non temete! Il vostro futuro è illuminato dalla grande luce di Cristo che dà forza, speranza e, soprattutto, amore”, quell’amore di cui ogni giovane ed ogni uomo e donna sulla faccia della terra è terribilmente assetato (cf. Sal 42,1-3; Gv 4,7-15).   

Nella visione che segue Maria mostra la situazione dell’umanità dal punto di vista di Dio: un popolo di gente ammalata in cammino verso Cristo. E’ l’esodo dell’umanità che, con tutto il suo carico di affanni e malattie, procede da questo mondo di tenebra, verso la luce di Cristo. Tutti spiritualmente ammalati perché tutti feriti dal peccato e, per questa ragione, tutti destinati alla morte. Ma ecco la novità introdotta da Cristo nella storia del mondo: questa condizione di morte non è più l’ultima parola sulla vicenda umana. Grazie al suo sacrificio, Gesù ha liberato l’umanità oppressa dal potere delle tenebre aprendole le porte del suo Regno eterno! (Col 1,13-14) Per cui la meta finale a cui siamo destinati non è più la morte ma la felicità e la pienezza della vita eterna in Cristo.

In questo cammino l’umanità sofferente è curata e sostenuta dai Sacramenti che Gesù ha affidato alla sua Chiesa affinché li dispensi agli ammalati nel corpo e nello spirito, agli infermi, agli sfiduciati, agli oppressi dal demonio, agli afflitti dal peccato e a quanti hanno naufragato nella vita. Così facendo la Chiesa opera in sintonia col mandato di Cristo che “convocò i dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.” (Lc 9,1-2)

I Sacramenti della Chiesa non sono un premio per i virtuosi ma l’alimento soprannaturale e la medicina spirituale che Gesù ha affidato ai suoi ministri affinché li dispensino alle folle di disperati, di bisognosi e di ammalati che lo seguono. Solo annunciando fedelmente la Parola di Dio ed elargendo a piene mani questi Sacramenti a quanti ne hanno bisogno la Chiesa adempie alla missione che Gesù le ha affidato di essere “Sacramento universale di salvezza”, secondo la bella definizione del Concilio Vaticano II (Cost. dogm. Lumen gentium, 48).

Il messaggio continua con l’esortazione di Maria affinché i giovani si lascino illuminare da Gesù, il solo capace di dare senso alla loro vita e luce al loro cammino. Mediante i Sacramenti e l’ascolto profondo della Parola di Dio, Gesù incontra ognuno di loro per rafforzarli e dare risposta ai loro interrogativi sul significato profondo della vita.

Quest’esperienza di incontro e di intimità con Gesù, sul modello di quella che Gesù fece vivere a Giovanni, il più giovane degli apostoli e il più amato dei discepoli, secondo Maria, rende i giovani degli autentici collaboratori di Cristo e dello Soffio dello Spirito Santo nell’opera di purificazione e di illuminazione del mondo.

Preghiamo per i nostri figli e per tutti i giovani, in particolare per quelli che si trovano in una fase di sbandamento, di solitudine o di disperazione: come “il discepolo amato”, possano incontrare Gesù e posare il loro capo sul suo petto palpitante d’amore per ognuno di loro e trovare, nei Sacramenti della Chiesa e nell’intimità dell’ascolto della Parola di Dio, il significato profondo della vita, la gioia e la forza dell’amore che li rende capaci di accogliere la loro propria chiamata a servizio del Regno.

  

    Un saluto a tutti                                                  Angelo Ansalone