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Settembre 2018

Festa dei santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele

COMBATTERANNO ANCHE LE PIETRE - Messaggio di san Michele, 17 marzo 2007

Quello che vedi e quello che senti mettilo per iscritto e consegnalo a chi devotamente mi onora; non dimenticate che insieme siamo adoratori della Santissima Trinità.
Io sono colui nelle cui mani Dio ha posto l'autorità di legare e di combattere gli esseri spirituali che lottano per affermare il regno delle tenebre.
Tempi di tenebre e di fitta oscurità stanno calando su tutta l'umanità. Satana è alla sua ultima e decisiva battaglia contro il Principe della luce che viene sulle nubi del cielo a sconfiggere le schiere degli angeli ribelli. Egli è alle porte: il valore del suo sacrificio, e la totale fiducia in esso, risparmierà la distruzione del mondo. Satana, nel suo odio contro Dio, vuole decimare le vostre file, miei devoti custodi. Egli cerca di infiltrarsi e seminare il dubbio e la ribellione, armi da lui sperimentate nel corso dei secoli, e molto efficaci. Correte ai ripari: pregate con più intensità nelle veglie della notte, affinché le tenebre non abbiano a sopraffare la luce. Legate Satana con le vostre preghiere, comportatevi con uno spirito nuovo e pacifico e date gloria con la vostra condotta a Cristo Re dell'universo. Nella sua Chiesa, Gesù vi ha lasciato dei mezzi efficaci per combatterlo. Rinnovate la vostra lealtà verso di essa.
Pregate e offrite sacrifici al Dio vivente per la salvezza e la conversione del mondo. Pregate la Madre del vostro Re e sappiate aspettare fedelmente. Preparatevi: se lo volete, l'8 di ogni mese io verrò e vi darò forza e vigore.
In quel giorno sarò presente per darvi forza nel combattere Satana. L'8 del mese di giugno, Maria, Madre di Gesù, verrà con me, e insieme daremo forza e impulso a questo luogo che ha visto la presenza di Dio.
Là dove Dio ha soffiato, io darò maggiore impulso: anche le pietre combatteranno contro Lucifero e le sue schiere; insieme le possiamo sconfiggere. Pregate i santi angeli: essi vi guidino ogni giorno nel dare grande valore al vostro nutrirvi del corpo e del sangue di colui che è l'unico in grado di distruggere il regno di Satana e stabilire il regno di Cristo, l'unico che porterà la pace sulla terra.

 


 

Questo messaggio dell’Arcangelo Michele fu ricevuto da Giulio in occasione della veglia del 17 marzo 2007 nella chiesa di San Michele in Rho, ove l'Arcangelo apparve alla sinistra dell'altare centrale.
Come sappiamo, san Michele Arcangelo, nome che in ebraico significa “Chi come Dio?”, è l’espressione della vittoria di Cristo su Satana e sugli altri spiriti ribelli.
Tutto ciò a qualcuno potrebbe sembrare ingenuo, superstizioso e anacronistico, in realtà esprime un dato costante della divina Rivelazione:
Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il Serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli” (Ap 12,7-9).
Al capitolo 6 della Lettera agli Efesini, l’apostolo Paolo descrive la battaglia spirituale dei discepoli di Cristo contro “i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
Le citazioni bibliche potrebbero moltiplicarsi, infatti molti testi biblici parlano dell'esistenza di oscuri spiriti maligni che operano per la distruzione del mondo. Come la Chiesa ha interpretato questo dato?
Una risposta esauriente a questa domanda è il discorso di papa Giovanni Paolo II alla popolazione di Monte Sant'Angelo (Foggia), in occasione della visita pastorale del 24 maggio 1987:
«Sono lieto di trovarmi in mezzo a voi all'ombra di questo santuario di San Michele Arcangelo, che da quindici secoli è meta di pellegrinaggi e punto di riferimento per quanti cercano Dio e desiderano mettersi alla sequela di Cristo, per mezzo del quale “sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà” (Col 1,16).
A questo luogo, come già fecero in passato tanti miei predecessori nella cattedra di Pietro, sono venuto anch'io per godere un istante dell'atmosfera propria di questo santuario, fatta di silenzio, di preghiera e di penitenza; sono venuto per venerare ed invocare l'Arcangelo san Michele, perché protegga e difenda la Santa Chiesa, in un momento in cui è difficile rendere un'autentica testimonianza cristiana senza compromessi e senza accomodamenti.

[...] Questa viva e mai interrotta frequentazione di pellegrini illustri ed umili che, dall'alto Medioevo fino ai nostri giorni, ha fatto di questo santuario un luogo di incontro, di preghiera e di riaffermazione della fede cristiana, dice quanto la figura dell'Arcangelo Michele, che è protagonista in tante pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento, sia sentita ed invocata dal popolo e quanto la Chiesa abbia bisogno della sua celeste protezione: di lui, che viene presentato nella Bibbia come il grande lottatore contro il Dragone, il capo dei Demoni. Leggiamo nell'Apocalisse: “Allora avvenne una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il dragone. Il dragone combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu posto per essi nel cielo. Il grande dragone, il Serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli” (Ap 12,7-9).
L'autore sacro ci presenta in questa drammatica descrizione la vicenda della caduta del primo angelo, che fu sedotto dall'ambizione di diventare “come Dio”. Di qui la reazione dell'Arcangelo Michele, il cui nome ebraico “Chi come Dio?”, rivendica l'unicità di Dio e la sua inviolabilità.
Per quanto frammentarie, le notizie della Rivelazione sulla personalità ed il ruolo di san Michele sono molto eloquenti. Egli è l'Arcangelo (Gd 1,9) che rivendica i diritti inalienabili di Dio. È uno dei principi del cielo eletto alla custodia del Popolo di Dio (Dn 12,1), da cui uscirà il Salvatore. Ora il nuovo popolo di Dio è la Chiesa. Ecco la ragione per cui essa lo considera come proprio protettore e sostenitore in tutte le sue lotte per la difesa e la diffusione del regno di Dio sulla terra. È vero che “le porte degli inferi non prevarranno”, secondo l'assicurazione del Signore (Mt 16,18), ma questo non significa che siamo esenti dalle prove e dalle battaglie contro le insidie del maligno. In questa lotta, l'Arcangelo Michele è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le nequizie del secolo, per aiutare i credenti a resistere al demonio che “come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1Pt 5,8).

Statua di san Michele nella basilica di Monte Sant’Angelo

Questa lotta contro il demonio, che contraddistingue la figura dell'Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo ed operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l'incoerenza dell'uomo, la frattura interiore della quale è vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche l’effetto dell'azione infestatrice ed oscura del Satana, di questo insidiatore dell'equilibrio morale dell'uomo, che san Paolo non esita a chiamare “il dio di questo mondo” (2Cor 4,4), in quanto si manifesta come astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive, quanto all'apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni. Per questo l'apostolo delle Genti mette i cristiani in guardia dalle insidie del demonio e dei suoi innumerevoli satelliti, quando esorta gli abitanti di Èfeso a rivestirsi “dell'armatura di Dio per poter affrontare le insidie del diavolo, poiché la nostra lotta non è soltanto col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i Dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell'aria” (Ef 6,11-12).
A questa lotta ci richiama la figura dell'Arcangelo san Michele, a cui la Chiesa sia in Oriente che in Occidente non ha mai cessato di tributare un culto speciale. Come è noto, il primo santuario a lui dedicato sorse a Costantinopoli per opera di Costantino: è il celebre Michaelion, a cui fecero seguito in quella nuova capitale dell'Impero altre numerose Chiese dedicate all'Arcangelo.
In Occidente il culto di san Michele, fin dal V secolo, si era diffuso in molte città come Roma, Milano, Piacenza, Genova, Venezia e, tra tanti luoghi di culto, certamente il più famoso è questo del Monte Gargano. L'Arcangelo è rappresentato sulla porta bronzea, fusa a Costantinopoli nel 1076, nell'atto di abbattere l'infernale dragone. È questo il simbolo col quale l'arte ce lo rappresenta e la liturgia ce lo fa invocare».

Se da questo interessante discorso del Papa passiamo a dare un'occhiata ai testi del concilio Vaticano II su questo tema e al Catechismo della Chiesa Cattolica (cf. nn. 309-314; nn. 391-395; n. 550; nn. 2850-2854), noteremo subito che la Chiesa prende molto sul serio le affermazioni sull'esistenza e i pericoli derivanti dall'azione perversa dei demoni: “Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall'origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene” (Gaudium et Spes, 37b). La Chiesa bizantina celebra l'8 novembre la “Sinassi (assemblea festiva) dei Principi degli angeli Michele e Gabriele e delle altre Potestà incorporee”, istituita dall'imperatore Costantino nel santuario denominato Michaelion, nei pressi di Costantinopoli. Questa festa, presente anche nel Calendario slavo e rumeno, celebra la concordia e l'unione degli angeli santi contro Lucifero e le sue schiere e la vittoria contro Satana. L'8 maggio ricorre anche la memoria della prima apparizione di san Michele sul Monte Gargano nel 490 d.C.
Per queste ragioni l'Associazione Sposa di Sion, ogni 8 del mese propone una serata di preghiera in onore di san Michele, per promuoverne la conoscenza e favorirne la devozione al fine di dare aiuto a tante persone afflitte da mali spirituali che, spesso disperate, incontriamo sul nostro cammino.

 


 

Notizie dall’Associazione Sposa di Sion

Con la veglia del prossimo 1 ottobre, presso la chiesa Maria Ausiliatrice di Mazzo di Rho, inizierà l’atteso meeting di preghiera per la pace a carattere ecumenico ed interreligioso promosso dall’Associazione, col titolo:

Dai cinque continenti, in cammino con Maria “ponte di pace” tra ebrei, cristiani e musulmani

Quest’anno è stato fatto un notevole lavoro di informazione a mezzo stampa, volantini e manifesti nei comuni limitrofi. Il Comune di Rho, riconoscendo il significato e la rilevanza sociale, culturale e interreligiosa dell’avvenimento, ha concesso il proprio patrocinio a questa iniziativa voluta dalla Santa Vergine.
Saranno presenti numerosi fedeli originari dei diversi continenti, accomunati dalla fede in Dio e da un forte desiderio di pace.
Diverse le adesioni da parte di chiese cristiane e rappresentanti del mondo ebraico e musulmano. Anche una rappresentanza buddista cingalese si unirà a questa grande preghiera universale a “più voci” per invocare dall’unico Dio, onnipotente e misericordioso, creatore del cielo e della terra, il prezioso dono della pace: per le famiglie in crisi, per il Medio Oriente in fiamme, per il Santo Padre e la sua opera di riforma della Chiesa Cattolica.
Nel giorno consacrato ai santi Arcangeli, possiamo concludere questa lettera mensile richiamando quanto emerse nel corso del viaggio in Israele del novembre 2010. Durante la visita alla chiesa degli Arcangeli, nel quartiere armeno di Gerusalemme, Giulio ricevette un messaggio chiarificatore sul significato della forte presenza dei tre Arcangeli in Terra Santa: è voluta da Dio a causa dei gravi rischi per la pace mondiale connessi a questa regione. Essi operano affinché non accada l'irreparabile: l’estensione a livello internazionale del clima di tensione e violenza presente in Medio Oriente, col rischio di un nuovo conflitto mondiale. Essi sono stati posti a capo di ognuna delle tre comunità religiose primogenite di Abramo, al fine di guidarle verso l'adempimento del piano di salvezza di Dio:

  • Gabriele a capo della cristianità che necessita di risvegliarsi dal torpore del sonno spirituale e riscoprire la forza del Vangelo di Cristo;
  • Michele a capo dell'islam per promuovere cammini di liberazione e di pace;
  • Raffaele a capo dei figli d'Israele per favorire percorsi di guarigione spirituale dalle ferite e traumi della storia, spesso inferte proprio dai figli della Chiesa nel nome di Gesù Cristo.

Alla loro guida e protezione affidiamo il buon esito dell’iniziativa di pace del prossimo 2 ottobre. Pace, forza e gioia!

Un caro saluto a tutti!

p. Associazione Sposa di Sion
il presidente
Angelo Ansalone